Aumento di peso: le 7 cause oltre all’alimentazione errata

 

La lotta con la bilancia è un problema per la maggior parte delle persone che amano la buona cucina. In molti infatti, credono che la causa dell’aumento di peso sia riconducibile esclusivamente ad un’alimentazione errata, tuttavia possono esserci molteplici motivi che spingono ad ingrassare. Quali sono queste cause? Cerchiamo di esaminare nel dettaglio alcune delle cause di quello che per molta gente rappresenta un vero problema da eliminare nel più breve tempo possibile.

 

1) Problemi di tiroide

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Una causa dell’aumento di peso è quella legata alla tiroide. Soprattutto l’ipotiroidismo è una patologia che nel sesso femminile provoca un aumento repentino del peso corporeo. Si tratta di una patologia che compare a seguito di un danno ghiandolare dopo un’infiammazione di origine autoimmune (tiroidite).

 

 

Gli ormoni della tiroide sono responsabili del funzionamento metabolico. Dinanzi ad una carenza di questi livelli, il dispendio energetico inizia a funzionare in modo più lento, e di conseguenza, provoca un ingrassamento corporeo che prescinde dal cibo.

Per stabilire se si soffre di ipotiroidismo, bisogna sottoporsi a delle semplici analisi del sangue. Si devono cioè andare a dosare i livelli di FT3, FT4 e TSH, ormoni responsabili della funzione tiroidea. Dinanzi ad un livello basso di questi ultimi, occorre recarsi da un endocrinologo che in primis sottoporrà il paziente a cura e poi stabilirà anche una eventuale dieta adatta alla circostanza.

Buona idea potrebbe essere quella di archiviare i risultati dei vari esami del sangue in nodo da renderli subito disponibili al proprio medico di fiducia. Gestire online gli esami ematochimici di laboratorio è reso facile grazie a vari tool come Vademecumanalisi.it che permettono la stampa di vademecum.

 

2) La resistenza all’insulina

La resistenza all’insulina è il classico problema di chi è obeso. Il tessuto grasso, in eccesso, provoca infatti delle infiammazioni croniche, che a loro volta sono responsabili della sintesi di sostanze dette adipochine. Queste ultime fermano l’azione insulinica diminuendone la funzione. A questo punto il pancreas ne produce di più, favorendo in tal modo il deposito di tessuto adiposo, e quindi l'aumento di peso.

Al contempo tutto questo processo tende ad alterare la produzione di leptina, ormone della sazietà, che di solito ha un livello molto basso nelle persone in sovrappeso. Grazie ad una specifica alimentazione è possibile stimolare gli enzimi giusti che agiscono sulla glicemia, alterata dalla resistenza all’insulina. In tal senso si consiglia dunque di consumare cibi ipocalorici, che contengano ad esempio fibra solubile, spesso consigliata anche a chi soffre di diabete.

Sì dunque al consumo di carciofi, cicoria, aglio, cipolla, mele e arance. Di converso vanno eliminati dalla routine alimentare cibi molto zuccherini come le miele, la marmellata, la cioccolata, oppure il gelato, i biscotti, i dolci in generale e lo zucchero. Anche l’attività fisica è importante per tenere basso il livello glicemico nel sangue.

 

 

3) Disturbi microbiotici

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Sebbene di recente scoperta, i microbioti intestinali, ovvero flora batterica e tutto ciò che popola l’intestino, possono essere responsabili del sovrappeso. Grazie a numerose ricerche scientifiche infatti, è emerso che le componenti macrobiotiche nelle persone obese sono diverse dalle persone normopeso.

Ci sono alcuni batteri infatti che intervengano durante il processo digestivo di alcuni alimenti, determinando un maggiore apporto calorico. Questo in quanto favorisce il passaggio nella barriera intestinale di alcune sostanze, che contribuiscono alla comparsa di infiammazione e al rallentamento digestivo. Questa condizione comunque viene provocata spesso da un’alimentazione scorretta.

Per ovviare al problema basterà assumere più probiotici, che contribuiscono a preservare l’equilibrio della flora batterica intestinale. Ciò vuol dire più semplicemente inserire nella nostra dieta alimenti come lo yogurt, il kefir, il latte o i latticini che hanno avuto l’aggiunta di probiotici. In alcune situazioni potrebbe essere necessario aiutarsi con degli integratori.

 

4) Il cortisone

Anche il cortisone può essere colpevole dell’aumento di peso. Si tratta di un ormone endogeno che viene prodotto dalla ghiandola surrenale, ma spesso si può anche assumere come farmaco. Tuttavia la sua azione metabolica provoca l’aumento della glicemia, il che incide sul l’insulina e dunque sull’aumento di peso.

Sicuramente non sempre una cura a base di cortisolo porta ad ingrassare, ma quasi sempre influenza la ritenzione idrica e dunque il gonfiore. Per cui se di base il soggetto in questione segue una dieta sana e al contempo sta seguendo una terapia a base di cortisone, quello che considera ingrassamento altri non è che un gonfiore passeggero, destinato a scomparire con il tempo.

 

5) Le ore di sonno

Dormire poco fa male da molteplici punti di vista. Se si dorme meno di 7-8 ore si corre infatti un rischio maggiore di soffrire di obesità. Oltre all’aumento di peso si rischia anche di sviluppare una minore sensibilità insulinica e dunque un aumento del pericolo di diabete.

Dunque, meno il corpo è sensibile all'insulina, maggiore sarà la necessità dell’organismo di produrne per mantenere equilibrata la glicemia. Tale processo agevola lo sviluppo del diabete di tipo 2. Questo dimostra che dormire bene è importante se vogliamo mantenere standard i livelli di zucchero nel sangue, per ridurre così il pericolo di ammalarsi di diabete e obesità.

In più, ci sono altri studi che dimostrano come dormire poco causi un’alterazione dei livelli ormonali nel corpo. Il poco riposo provoca un abbassamento dei livelli di leptina, l’ormone responsabile di comunicare al cervello che la quantità di cibo consumata è sufficiente. Al contempo cresce la Grelina, l’ormone che stimola l’appetito. Il risultato è che si tende a mangiare alimenti come dolci, cibi grassi, molto salati e automaticamente si ingrassa.

Per rendere il sonno più conciliante bisognerebbe mangiare frutta fresca, verdura e fibre. Meglio evitare di mangiare troppo tardi la sera e prima di andare a letto si possono bere tisane. Evitare le siesta del pomeriggio e svolgere normale attività fisica aiuta a dormire meglio.

 

 

6) La carenza di ciclo mestruale

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Nelle donne può capitare spesso che il ciclo mestruale sia molto irregolare e che non si manifesti per tempi molto lunghi. Questa mancanza, qualora dovesse durare per più di sei mesi, comporta un'amenorrea secondaria, responsabile di un aumento dei livelli di insulina. Questa situazione mette in subbuglio tutti gli ormoni: ad esempio cala la produzione di LH, l’ormone che stimola l’ovulazione e favorisce la trasformazione del glucosio. Quest’ultimo anziché finire nel processo di dispendio energetico, viene immagazzinato sotto forma di lipidi.

Per ovviare alla questione sarebbe opportuno mangiare più cibi contenenti vitamina B. Quest’ultima infatti è associata alla mancanza di ovulazione e di altre disfunzioni ormonali. Inoltre si consiglia sempre di rivolgersi ad un ginecologo, per escludere problematiche più serie.

 

7) Sostanze chimiche contenute in smalto, shampoo e lacca

Molte sostanze chimiche contenute in prodotti che usiamo nel quotidiano sono responsabili dell’aumento di peso, anche se ignoriamo tale circostanza. Stiamo parlando di ftalati, parabeni, pesticidi, acido perfluoroottanoico, trifenile fosfato e composti tossici.

Queste sostanze sono in grado di favorire la formazione di adipe, dal momento che limitano o inibiscono i meccanismi di produzione ormonale. Si ingrassa dunque perché esse sono in grado di aggrapparsi sugli ormoni del sistema endocrino. Le sostanze in esame si trovano in vernici, colla, aerosol, cosmetici, smalti per unghie, lacca per capelli e shampoo.

Basta dunque anche un minimo contatto con certi prodotti, che il corpo va ad assorbire le sostanze tossiche, che incidono negativamente sia sul metabolismo che sugli ormoni (questo è uno dei motivi per i quali spesso le persone abbracciano uno stile di vita naturale lontano dall’uso di certi prodotti).

Per rimanere in forma dunque non basta solo stare attenti a ciò che si mangia. Occorre stare lontani da tutto ciò che è nocivo, da tutto ciò che potrebbe influenzare negativamente ilnostro metabolismo.