Fumare fa dimagrire? E smettere fa ingrassare?

 

Contrariamente ai luoghi comuni, il tabagismo è una delle problematiche maggiormente ricollegabili all’aumento e alla diminuzione di peso. Ingrassare e dimagrire a fronte del vizio del fumo coinvolge ogni soggetto che sin dall’età adolescenziale inizia a diventare dipendente dalle sigarette. Alcuni dati scientifici dimostrano il tasso di influenza del tabagismo su giovani che affiancano il vizio del fumo alle diete ipocaloriche, nella speranza di raggiungere un peso forma ideale.

 

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Un simile rapporto di reciprocità tra peso e fumo cresce maggiormente in età adulta: stando ad alcune statistiche infatti, i fumatori adulti pesano in media circa 4-5kg in meno rispetto ai non fumatori. Quanto appena detto dimostra che la dipendenza da nicotina incide molto sulla perdita di peso.

Viceversa, chi decide di smettere di fumare, sempre secondo la scienza, può essere interessato da un aumento ponderale medio di 7-15kg entro otto anni successivi alla cessazione.

 

 

Anzi addirittura l’aumento di peso può essere largamente riconosciuto già nei primi 6 mesi di astinenza, per andare poi scemando con il tempo. Questa tendenza viene ulteriormente avallata da alcuni studi, per i quali solo il 25% degli ex fumatori è in grado di mantenere un peso forma ideale dopo aver perso il vizio di fumare.

Viene a questo punto spontaneo domandarsi se fumare faccia dimagrire e se viceversa smettere comporti un aumento di peso.

Vediamo insieme.

 

Il fumo fa dimagrire

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Secondo gli studi medici a riguardo, le persone, in particolare la categoria femminile, hanno la propensione maggiore a fumare quando si sentono grasse e intendono perdere peso. Questo accade anche se sono in perfetto normopeso (calcolo del pesoforma donna)

Sono le credenze diffuse nella cultura sociale a far pensare che fumare aiuti a dimagrire, e in effetti un fondo di verità esiste.

Altrimenti come si spiegherebbe che i fumatori siano più magri rispetto ai non fumatori? Questo ovviamente non vuol dire che non abbiano alcuna possibilità di ingrassare: anzi i fumatori sono più predisposti ad accumulare adipe sull’addome. E sappiamo bene che un'eccessiva concentrazione di grasso addominale accresce il rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari.

Gli studi ammettono a riguardo che il tabagismo tenga sotto controllo il peso e i comportamenti alimentari, anche se una spiegazione scientifica di un simile rapporto consequenziale non è stata ancora individuata.

Tutto questo complesso meccanismo è strettamente correlato alla presenza di nicotina nelle sigarette. Una simile sostanza provoca una più facile inappetenza, in quanto il fumatore è orientato più alla sigaretta che al cibo. Al contempo la nicotina aumenta il livello di energia impiegato dal nostro organismo durante il riposo per sopravvivere (alias metabolismo basale)del 10%. Per cui si consumano più calorie al giorno in media.

 

La nicotina inoltre:

  1. aiuta a bruciare i grassi;

  2. aumenta la sensazione di sazietà, incidendo positivamente sulla leptina;

  3. agevola la produzione di alcuni ormoni (nel sistema nervoso centrale) tra cui la noradrenalina, la dopamina, la serotonina e l’acido γ-amminobutirrico. Si occupano tutti della riduzionedell’appetito.

 

Inoltre c’è da dire che a lavoro, tra una pausa e l’altra, chi ha la dipendenza dalla sigaretta preferisce impiegare i cinque minuti per fumare e non per fare uno spuntino. Il tutto è completato dal fatto che avere in circolo nel nostro corpo la nicotina, dà una soddisfazione altrimenti ricercata nel cibo. Il fumo è insomma una valida alternativa al senso di appagamento che si riceve dal cibo.

 

 

“Buttare” la sigaretta comporta un aumento di peso?

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È logico pensare che se fumare aiuta a perdere peso, buttare la sigaretta comporta automaticamente un aumento di peso.

La maggior parte degli studi condotti dalla scienza dimostra infatti che molti fumatori non vogliono smettere di fumare per paura di ingrassare. Tale timore nasce dal fatto che circa l'80% delle persone che riescono a posare la sigaretta mettono su fino a 5 kg nei primi dodici mesi di astinenza. E avviene in particolare nel popolo femminile.

Smettere di fumare provoca l’aumento del metabolismo basale e un maggiore desiderio di mangiare. Di conseguenza i cibi consumati sono di più e il tutto viene accompagnato da una quantità di attività fisica pari a zero.

La preoccupazione che hanno i fumatori di andare in sovrappeso appare spesso eccessiva, in considerazione del fatto che ogni individuo può avere una reazione corporale differente a seconda delle proprie caratteristiche. Capirà pure che alcuni fumatori siano in grado di dire basta alle sigarette senza ingrassare. Fino a 5 kg infatti l’aumento di peso è più che normale. Oltre invece diviene un problema.

 

Ma perché si ingrassa?

Una volta che la nicotina in circolo finisce, il suo effetto anoressizzante si esaurisce. Aumenta quindi lo stimolo dell’appetito e si rallenta il metabolismo. Queste due cose insieme ad altri fattori (che vedremo di seguito) comporterà un inevitabile seppur lieve aumento di peso.

L’aumento dell’appetito rappresenta il primo sintomo di astinenza. Ovviamente parliamo di una sensazione di dipendenza che dovrebbe andare scemando entro un paio di settimane. Con l’aumento dell’appetito si tende a preferire anche il consumo di snack e di bevande alcoliche.

Se infatti il fumo del tabacco provoca dipendenza, non è solo il fisico a subire gli effetti del tabagismo, ma anche la psiche. Quando si smette di fumare, quei desideri psicologici non vengono più sopperiti dal fumo. E dunque la persona va alla ricerca di nuovi stimoli, che trova facilmente in cibi spazzatura e in snack diogni genere. Cioccolata, brioche, snack, patatine, frittura, diventano “il pane quotidiano” surrogato della sigaretta. I cibi elencati non sono affatto sani, e incidono negativamente sul peso ideale, che già di suo viene compromesso da uno stile di vita poco sano. Inoltre mangiare in eccesso, fuori pasto, e durante quelli che dovrebbero essere sani spuntini, diventano momenti per rimpinzarsi. Momenti che gravano sull’aumento di peso.

Infine, ma non meno importante, è il problema delle sostanze alcoliche che arrivano a causare una dipendenza vera e propria, in sostituzione della nicotina.

Attenzione a questo punto in quanto non solo l’alcol favorisce l’aumento di grasso, ma potrebbe provocare tanti altri problemi salutari, che in alcune circostanze compromettono seriamente il corretto funzionamento dell’organismo.

 

 

Come evitare di prendere peso

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Sulla base di quanto spiegato sino ad ora, ci potrebbero essere dei consigli da seguire per prevenire l’aumento di peso. Onde evitare di ingrassare a sproposito, bisogna in primis tranquillizzarsi psicologicamente. Dopodiché bisogna frenare l’impulso di bere alcool e di consumare cibi troppo calorici. Le sensazioni di soddisfazione possono arrivare anche dal piacersi estetico, e dallo stare bene. Compensare la mancanza del piacere del fumo è facile assumendo fiducia in sé stessi.

In farmacia attualmente è possibile acquistare tantissimi prodotti di efficacia provata per smettere di fumare, e nel caso in cui è davvero difficile eliminare del tutto quei gesti di accendere e tenere in mano una sigaretta, si può pensare all'utilizzo della sigaretta elettronica. Sia nei negozi specializzati che negli shop online (ad esempio vedi su www.cigabyte-sigaretta-elettronica-online.com) ormai si trova di tutto per quanto riguarda le e-cigarette.

Al contempo, in vista dell’astinenza da sigaretta, sarebbe meglio cominciare a seguire una dieta sana ed equilibrata, accompagnata da molto esercizio fisico. Per quest’ultimo potrebbe bastare anche una passeggiata di mezz’ora all’aria aperta. L’attività fisica non solo aiuta a perdere peso ma aiuta anche a resistere al desiderio irrefrenabile di riprendere la sigaretta. Quando la fame vorace prende il sopravvento, sostituiamo il desiderio di snack e cibi zuccherini con della frutta fresca.

Ricordiamo infine, che secondo le statistiche, sono sempre le persone di mezza età a far pensiero di abbandonare la sigaretta. Ci troviamo pertanto in una fascia d’età in cui le componenti fisiologiche che incidono sull’aumento di peso sono pure altre. Tra queste annoveriamo il rallentamento del metabolismo, la diminuzione o la cessazione dell’attività sportiva. Ma anche la menopausa, l’avvicinarsi della pensione, e così via.